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Prurito e stress: un circolo vizioso

prurito e stress

Il prurito, noto anche come prurito cutaneo, è una sensazione fastidiosa che provoca il desiderio di grattarsi. Il prurito può coinvolgere diverse parti del corpo e può variare da lieve a grave. Può essere causato da una varietà di fattori, tra cui:

  • Irritazioni della pelle: Sostanze irritanti, come detergenti, profumi o sostanze chimiche, possono causare prurito cutaneo.
  • Reazioni allergiche: L’esposizione a allergeni come polline, peli di animali, lattice o determinati alimenti può scatenare reazioni allergiche che includono prurito.
  • Condizioni della pelle: Malattie della pelle come eczema, psoriasi, dermatiti, scabbia o infezioni fungine possono causare prurito.
  • Insetti e parassiti: Punture di insetti, come zanzare o pulci, possono provocare prurito. Parassiti cutanei come pidocchi o acari della scabbia possono anche causare sensazioni pruriginose.
  • Condizioni mediche sottostanti: Alcune condizioni mediche interne, come malattie epatiche, renali o diabete, possono essere associate al prurito.
  • Farmaci: L’utilizzo di alcuni farmaci può causare effetti collaterali, tra cui il prurito.

Il prurito può essere temporaneo o persistente, e il grado di disagio può variare. Il grattarsi eccessivo può portare a lesioni cutanee, infezioni o peggiorare la condizione sottostante. Se il prurito persiste o è grave, è consigliabile consultare un medico per identificare la causa sottostante e ricevere il trattamento appropriato.

L’associazione tra prurito e stress è ben documentata, e molte persone riferiscono un aumento del prurito in situazioni di stress. Tuttavia, la relazione tra lo stress e il prurito è complessa e può essere influenzata da diversi fattori.

  • Risposta infiammatoria: Lo stress può attivare risposte infiammatorie nel corpo, e l’infiammazione può contribuire al prurito. Alcune condizioni della pelle, come l’eczema o la psoriasi, possono peggiorare in presenza di stress.
  • Sistema nervoso: Lo stress può influenzare il sistema nervoso, innescando reazioni che possono intensificare il prurito. Ad esempio, il sistema nervoso simpatico, che è coinvolto nella risposta “combatti o fuggi”, può essere attivato durante situazioni stressanti.
  • Modifiche del comportamento: In periodi di stress, alcune persone potrebbero grattarsi o toccare più frequentemente la pelle, il che può aumentare il rischio di irritazione e prurito.
  • Rilascio di sostanze chimiche nel corpo: Situazioni stressanti possono portare al rilascio di sostanze chimiche nel corpo, come l’istamina, che è coinvolta nella risposta allergica e può contribuire al prurito.
  • Condizioni preesistenti: Le persone con condizioni della pelle preesistenti, come dermatite atopica o psoriasi, potrebbero sperimentare un peggioramento dei sintomi in periodi di stress.

Il prurito cronico è influenzato da meccanismi di sensibilizzazione sia periferici che centrali, che coinvolgono rispettivamente un’elevata attività dei recettori pruritogeni sulle fibre nervose e la plasticità neurale.

A causa della diversa eziologia del prurito, è una condizione difficile da trattare nella pratica medica e comprenderne la neurobiologia è fondamentale per sviluppare strategie efficaci di trattamento e gestione.

Il prurito non influisce solo sulla salute fisica dei pazienti, ma è una componente sensoriale complessa che comprende aspetti discriminativi, cognitivi, motivazionali e affettivi.

Studi recenti (Sanders et Akiyama, 2018) hanno evidenziato l’importanza della dimensione affettiva del prurito: le condizioni di prurito cronico sono associate a un maggiore tasso di stress, ansia, depressione e persino ideazione suicidaria, che portano a gravi deficit nella qualità della vita.

In particolare l’interazione tra prurito e stress ha importanti implicazioni per i pazienti: il prurito cronico è associato ad un aumento dell’ansia e, a loro volta, l’ansia e lo stress tendono ad esacerbare il prurito, portando ad un circolo vizioso non dissimile dal ciclo prurito-grattamento.

Diversi farmaci anti-ansia hanno mostrato risultati promettenti nell’interrompere questo circolo, producendo in alcuni casi una riduzione della sensazione di prurito e persino la risoluzione delle affezioni cutanee.

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