A cura del dottor Stefano Nascimben
Definizione
Il Sistema Nervoso Vegetativo (SNV), o Sistema Nervoso Autonomo (SNA) ha il ruolo di preservare l’omeostasi cellulare, dei tessuti e degli organi; regola la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna, la respirazione, la reattività della pupilla, la temperatura corporea, la minzione, il ciclo sessuale e la funzione degli organi interni.
Lo stress e le disfunzioni autonomiche
Una situazione stressogena perdurata nel tempo o un trauma improvviso e importante possono portare ad una disfunzione del SNV, con la conseguente comparsa di disturbi funzionali organici in assenza di lesioni anatomiche. Lo stress è definito come la risposta psicofisica e fisiologica dell’organismo a compiti che sono valutati eccessivi. Si parla di eustress quando lo stimolo permette all’individuo di adattarsi ed evolvere, mentre di distress (stress) quando la persona fatica a ripristinare il proprio equilibrio.
Una disfunzione autonomica ha un ruolo importante nella comparsa di disturbi sistemico-psichiatrici quali stanchezza, mal di testa, tensioni muscolari, ansia, disturbi del sonno, disturbi alimentari, problemi viscerali, problemi cardiaci, herpes, desquamazione, difficoltà relazionali, difficoltà di attenzione visiva, diminuzione della capacità di prendere decisioni, mancato controllo delle proprie emozioni e difficoltà ad elaborare processi cognitivi complessi. È stata inoltre dimostrata una stretta associazione tra stress e aumento delle infiammazioni, che sono alla base di problemi locali che possono evolvere in ripercussioni sistemiche importanti. Questo problema ha un forte impatto sociale, soprattutto nella popolazione femminile; in Italia si stima ne siano colpite 9 persone su 10.
La diagnosi è solitamente clinica: durante il colloquio iniziale, il paziente racconta di disturbi che fatica a collegare tra di loro e che è possibile ricondurre ad un disequilibrio autonomico. L’analisi strumentale prende in esame principalmente la funzione cardiovascolare simpatica adrenergica, parasimpatica cardiaca (cardiovagale) e la funzione sudoromotoria; la scala CASS (Composite Autonomic Severity Score) studia questi tre criteri, li integra e li combina. Altri test minori possono completare la valutazione ed essere utili per analizzare distretti corporei specifici.
Strategie terapeutiche
Il principale obiettivo terapeutico per un paziente che presenta una disfunzione del Sistema Nervoso Vegetativo è la modifica dello stile di vita e l’eliminazione delle abitudini che causano il sovraccarico. È stato provato che la modifica della dieta, la costante attività fisica, l’aumento delle ore di riposo e di sonno, gli esercizi di respirazione, l’ascolto di alcuni suoni, la socializzazione, lo yoga, il massaggio, la psicoanalisi e la meditazione sono solo alcuni dei metodi efficaci per ristabilire un equilibrio autonomo. Queste soluzioni sono da preferire alla cura farmacologica che presenta numerosi effetti collaterali.
Approccio osteopatico alle disfunzioni del Sistema Nervoso Vegetativo
Una recente review ha riportato l’efficacia dell’osteopatia per il trattamento delle disfunzioni del Sistema Nervoso Vegetativo, ma ha, allo stesso tempo, messo in rilievo la necessità di ulteriori approfondimenti in quanto gli studi per ora sono pochi, eterogenei e metodologicamente limitati. Gli obiettivi del trattamento osteopatico sono: inibire o stimolare l’ortosimpatico o il parasimpatico l’uno rispetto all’altro, regolare le relazioni interemisferiche, riequilibrare l’asse ipotalamo-ipofisario, abolire le restrizioni fasciali e trattare a livello locale il metamero corrispondente agli organi in disfunzione. Il trattamento con obiettivo strutturale si deve rivolgere sia a livello vertebrale per i disturbi funzionali, che a livello periferico.
Leggi anche:
L’effetto della terapia a percussione tramite massage gun
Discectomia
Osteoartrite
Bibliografia essenziale
Ricard F. Tratado de Osteopatia Visceral Y Medicina Interna, Sistema digestivo. Medos Editorial 2016, 2 ed., Tomo 2; pag. 55-111