La demenza è un termine generico che descrive un gruppo di sintomi caratterizzati dal deterioramento delle funzioni cognitive, come memoria, pensiero, linguaggio, orientamento e capacità di prendere decisioni. Questo declino è abbastanza grave da interferire con le attività quotidiane e la vita sociale.
Le cause della demenza sono varie, ma la forma più comune è la malattia di Alzheimer, che è una malattia neurodegenerativa che danneggia progressivamente le cellule cerebrali. Altre condizioni che possono causare demenza includono la demenza vascolare (derivante da problemi di circolazione sanguigna al cervello), la demenza a corpi di Lewy e la demenza frontotemporale.
La demenza non è una parte normale del processo di invecchiamento, anche se diventa più comune con l’età avanzata. I sintomi iniziali includono perdita di memoria, difficoltà di concentrazione, cambiamenti nel comportamento e problemi di linguaggio. Con il progredire della condizione, i sintomi peggiorano e la persona può perdere la capacità di svolgere le normali attività quotidiane.
La demenza è una condizione che interessa dall’1 al 5% della popolazione sopra i 65 anni di età, con una prevalenza che raddoppia poi ogni quattro anni, giungendo quindi a una percentuale circa del 30% all’età di 80 anni.
Per demenza si intende genericamente una condizione di disfunzione cronica e progressiva delle funzioni cerebrali che porta a un declino delle facoltà cognitive della persona.
Milioni di persone pertanto sono a rischio di sviluppare demenza: la diagnosi precoce e le misure proattive potrebbero aiutare a ritardarne l’insorgenza e mitigarne gli effetti.
Secondo un nuovo rapporto dell’organizzazione di ricerca no-profit RAND, le capacità cognitive, i fattori legati allo stile di vita, le limitazioni funzionali e la salute fisica possono predire con precisione il rischio di sviluppare demenza fino a due decenni prima della comparsa dei sintomi.
Tra questi fattori figurano il diabete, il mancato esercizio fisico e il non aver lavorato o aver lavorato per pochi anni.
I ricercatori della RAND hanno condotto tre studi per identificare i soggetti a maggior rischio di deterioramento cognitivo, esplorare modi per aumentare i test cognitivi tra gli anziani e incoraggiare gli individui a rischio a mantenere l’assistenza sanitaria del cervello.
Gli autori concludono che affrontare le barriere come i costi e l’accessibilità potrebbe espandere i test cognitivi di routine e connettere più persone a trattamenti e risorse nelle prime fasi critiche della demenza.
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